Categoria / Persone / Compagne di ventura / riflessioni

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  • Noi madri

    (Premessa linguistica: qui parlo di figli al maschile, perché altrimenti dovrei appesantire tutto il testo, e in parte perché parlo di mio figlio, che è maschio. Naturalmente includo qui anche le figlie femmine, anzi. Per una volta mi concedo questa scorciatoia. Capitemi) L’adolescenza è una roba con cui fatico moltissimo a fare i conti. Mi manda ai matti. Stai perennemente sulle montagne russe. Altro che i marcatori tumorali che salgono e scendono. E tu sei tentata di fare come i tuoi genitori:– “questa casa non è un albergo!”– “finché ti mantengo io, fai come dico io” – “no, ho detto no e basta. Ed è…

  • Di guerrieri, di mostri e di eroi

    Non siamo guerrieri, non siamo posseduti da mostri, non ci curano degli eroi.
    Trattateci da persone normali, aiutateci a vivere meglio, accompagnateci nelle cure. Abbiamo bisogno di amici e non di ammiratori.

  • Tutti in piedi per Gilberta

    Ieri notte, 21 marzo 2020, mi ha scritto Antonella per dirmi che Gilberta non ce l’ha fatta. Uno degli effetti collaterali migliori del mio cancreas è stato quello di permettermi di allacciare rapporti, quasi tutti epistolari, con tanti pazienti come me, o con i loro caregiver. Alcuni li ho contattati io, perché mi pareva che avessero bisogno di aiuto, altri mi hanno contattato loro, dopo aver letto il mio blog oppure i miei contributi nelle discussioni dei gruppi (chiusi) della comunità del pancreas. Altri ancora li ho conosciuti organizzando il trekking che, appena ci rilasceranno dalla prigionia, tanti della nostra comunità del cancreas faranno nella…

  • Celina, Maria Vittoria, Rosa, Margherita e le altre

    Ricoverarsi in ospedale permette di conoscere persone che altrimenti non incroceresti mai. La più toccante è stata Celina Moncada, una traduttrice e poetessa nicaraguense. Era già ricoverata quando sono arrivata io. Era molto debole, mangiava pochissimo, aveva difficoltà ad alzarsi. Abbiamo parlato un po’. Ci è sembrata una bella coincidenza essere capitate insieme. Entrambe traduttrici, anche se lei mi disse che aveva tradotto l’opera di Padre Ernesto Cardenal, mentre io solo becera finanza. Io ero stata in Nicaragua, dove erano nati i miei nipoti  e mia sorella aveva vissuto per qualche anno. Lei contava di tornare a casa entro poche settimane. L’ho aiutata qualche volta…

  • Una comunità che merita un post tutto per sé

    Ho portato ad Antonella dei pigmenti di colore dal Marocco: erano di una bellezza disarmante sui banchi dei mille mercati, ma io non so dipingere e neanche disegnare. Quindi ho pensato subito a lei. E Antonella ha pensato di usarli per riprodurre questo quadro che girava mesi fa in rete, ma aggiungendovi tutti i nomi dei membri del Fish Post. Un selfie collettivo e virtuale. In uno dei primi articoli spiegavo come fosse nata una rete che su suggerimento di Gloria ho chiamato Fish Post, nome poi attribuito anche a questo blog. Quando ho creato il gruppo su whatsapp, a metà dicembre 2017, l’ho fatto…

  • Day hospital? una tantum

    1 febbraio 2018. Arrivo per la prima volta al Day Hospital (DH) dell’Ifo per fare il terzo ciclo di folfirinox. Sono sollevata perché in DH è tutto più facile. Si fa un po’ di fila, si aspetta un po’, ma in poche ore risolvi e torni a casa. E soprattutto hai tutte le date calendarizzate in anticipo. Dopo un bel po’ di attesa, forse un’ora, passo la visita dall’oncologo e aspetto in un’altra sala che mi chiamino per iniziare la terapia. Mi fanno accomodare in un grande salone dotato di poltrone da chemio lungo tutto il perimetro. I parenti aspettano fuori. Ognuno ha la poltrona,…

  • Compagne di ventura: Lucia

    Ho condiviso la stanza con tante donne. Tutte malate di cancro. Tumori diversi, in parti diversi del corpo, in stadi di avanzamento diversi. Età diverse. Ognuna ha lasciato in me un segno, e credo anche io in loro. Cercherò di parlarne più in dettaglio, ma mi rendo conto che con il passare del tempo mi si stanno mischiando tutte in testa, come a formare un’unica grande icona di donna. E non mi ricordo neanche i nomi. La prima compagna, chiamiamola Lucia, la ricordo benissimo perché l’ho continuata a incontrare fino a poche settimane fa. Vedova, in pensione, un figlio e una figlia adulti che dire…